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Colosso di San Carlo Borromeo

Lago Maggiore

Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 nel castello che sorgeva sulla Rocca di Arona, distrutto successivamente da Napoleone. Nel 1610, a soli 25 anni dalla sua morte, venne proclamato Santo.
Federico Borromeo, cugino di Carlo e cardinale di cui si parla nei “Promessi Sposi” – divenuto suo successore come Arcivescovo di Milano – volle che in Arona sorgesse un “Sacro Monte” che ne celebrasse l’eccezionale grandezza.
Il progetto originale prevedeva la costruzione di quindici cappelle che, salendo dal lago fino all’attuale piazza, narrassero visivamente per mezzo di statue e di affreschi gli avvenimenti più importanti della vita del Santo. Lungo il corso del 1600 solo alcune cappelle furono portate a termine a causa sia di guerre che di ristrettezze economiche; attualmente ne sono conservate tre nella loro struttura architettonica. Il complesso si concludeva con la Chiesa dedicata al Santo, nella cui abside un “sacello delle reliquie” doveva ricordarne la nascita.
La Chiesa progettata dal famoso architetto Francesco Maria Richini fu conclusa nella prima metà del secolo successivo.
Sempre per volontà del Card. Federico Borromeo e dell’Oblato Marco Aurelio Grattarola, che soprintendeva ai lavori sul colle, si progettò di realizzare una colossale statua di San Carlo, visibile anche dal lago, che tramandasse nei secoli la grandezza della figura del Santo Arcivescovo milanese.
Il progetto della statua del “Sancarlùn” (San Carlone), così chiamato con affetto dalla gente del posto, è del Cerano (Giovan Battista Crespi, Romagnano Sesia 1573 - Milano 1632) ma fu poi modificato dagli scultori Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Lugano che realizzarono il colosso in lastre di rame battute a martello unite tra loro da chiodi e tiranti in ferro. L’opera fu conclusa nel 1698.
L’ossatura portante è composta da blocchi di pietra di Angera e si innalza fino all’altezza delle spalle di San Carlo. A questo sostegno è poi agganciata la gabbia in ferro alla quale sono fissate le lastre di rame.
San Carlo è rappresentato in piedi, in abito semplice con rocchetto e mozzetta, e stringe con la mano sinistra un volume, mentre il braccio destro è ritratto nell’atto di impartire la benedizione. All’interno della statua si accede dalla ripiegatura del rocchetto e da lì attraverso scale a chiocciola e ripide scale verticali si risale fino alla testa dove, attraverso gli occhi del Santo e attraverso aperture sulla schiena si gode di splendidi scorci del lago e del suo intorno.

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