STRESA - Stresa Festival 2023: Alla Napoletana
Immaginiamo Stresa Festival 2023 come un arcipelago sonoro. E immaginiamo di disegnare una nuova mappa del territorio in cui isole di musica si aggiungono alle isole e alle bellezze che il Lago Maggiore offre da sempre. Un nuovo arcipelago da navigare e scoprire, composto da isole con caratteristiche ben delineate sia dai generi musicali che dai grandi artisti che le abiteranno.
Tra i luoghi sede di concerto prima tra tutte sarà la Stresa Festival Hall: la vogliamo chiamare così perché la grande sala all’interno del Palazzo dei Congressi di Stresa ora lo merita, per la sua nuova e preziosa acustica e per essere memoria storica di Stresa Festival. E poi ci sarà La Catapulta, la sala da concerto “portatile”, ormai famosa in tutto il mondo e opera dell’architetto Michele De Lucchi, le splendide Isole del Lago Maggiore, l’aura mistica dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso e la suggestiva chiesa cinquecentesca di Madonna di Campagna, San Leonardo e il Museo del Paesaggio a Verbania e infine persino un capannone industriale, quello della logistica Herno, main sponsor di Stresa Festival, per un tocco di atmosfera metropolitana.
Lunedì 21 agosto 2023 ore 20:00 - Palazzo Dei Congressi
M. Cazzati, Ciaccona
tradizionale, La Carpinese
tradizionale, Alla fiera di Mast’Andrè (arr. Christina Pluhar)
G. Kapsberger, Toccata L’Arpeggiata
R. Falvo, Dicitencello Vuje (arr. Christina Pluhar)
A. Falconiero, Il Spiritillo Brando
tradizionale, Lo Guarracino (Tarantella)
tradizionale, Raziella (arr. Christina Pluhar)
tradizionale, Pizzica di San Vito
N. Mattei, Improvvisazione su La Dia Spagnola (arr. Christina Pluhar)
tradizionale, Pizzicarella mia
improvvisazioni di percussioni solo
M. Vitale, Tarantella a Maria di Nardò
A. Antico, Silenziu d’amuri
A. Falconiero, Suave Melodia
tradizionale, Fenesta che luciva (Lamento funebre) (arr. Christina Pluhar)
Nel XVII secolo Napoli era considerata la capitale della musica e la culla dell’opera e della commedia dell’arte. Dai rispettati conservatori napoletani emersero musicisti e compositori di spicco, nonché i famosi castrati. In un’incursione musicale nel Seicento napoletano, L’Arpeggiata dà vita alla musica vocale del primo barocco e alle melodie popolari napoletane.
Possedendo una voce che sfugge ad ogni tipo di classificazione per la particolarità del timbro, per l’estensione e per la spiccata versatilità nello spaziare tra generi musicali diversi, Vincenzo Capezzuto si è esibito come cantante solista presso importati istituzioni concertistiche e torna al Festival dopo il successo dello scorso anno quale Evangelista nella Passione secondo Matteo di Bach. Il pluridecorato ensemble L’Arpeggiata è un ensemble fondato nel 2000 da Christina Pluhar, una delle musiciste più innovative nel panorama della musica antica: composto da musicisti d’eccezione è specializzato nell’esecuzione della musica del XVII secolo. Grazie alla collaborazione con solisti di diversa estrazione musicale, L’Arpeggiata ha ricevuto consensi unanimi di pubblico e critica di tutto il mondo, attraverso performance non convenzionali ed emozionanti.
Artisti:
Vincenzo Capezzuto, voce
L’Arpeggiata
Christina Pluhar, tiorba e direzione
Biglietti: Acquista qui
€ 40 platea - € 25 balconata | Under 26: € 10