Mar, 19/03/2019
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La ricca offerta culturale legata alle reti museali del territorio, alla scoperta di antiche tradizioni e storia locale tra Lago Maggiore, Lago d'Orta, Lago di Mergozzo e Valli dell'Ossola

Il Museo Manzoniano di Lesa - presso Palazzo Stampa – è una villa in stile neoclassico in cui soggiornò con la seconda moglie proprio Alessandro Manzoni, info: www.comune.lesa.no.it, www.prolocolesa.com, tel. +39 0322 772078,

Al suo interno è possibile visitare la Sala Manzoniana, dove sono raccolti libri, manoscritti e pergamene che riguardano la vita e le opere dell’illustre scrittore. Alcune bacheche espongono inoltre lettere e trattati del filosofo Antonio Rosmini, oltre a cimeli e manoscritti dello scrittore Giulio Carcano, amico di Manzoni. Il Museo – assieme ai suoi appuntamenti culturali - è aperto nel solo periodo estivo (giugno – settembre). Per il periodo invernale le visite sono solo su prenotazione al numero +39 339 8513219. Il personale sarà lieto di accompagnare i visitatori.

A Stresa invece troviamo due importanti siti culturali, “Villa Ducale” (la più antica villa di Stresa) e il “Museo Pietro Canonica”. La prima, situata sul lungolago, fu costruita dalla Famiglia Bolongaro intorno al 1770, dal 1850 al 1855 divenne dimora dell’Abate e filosofo Antonio Rosmini – considerato il maggior pensatore italiano dell’Ottocento – e oggi è sede del Centro Internazionale di Studi Rosminiani con il compito di promuovere cultura in generale, il pensiero e l’opera del Rosmini. Il Centro Studi è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, per festivi e comitive previo appuntamento. Info: tel. +39 0323 30150 / www.stresaturismo.it /

A partire dal 1898 lo scultore Pietro Canonica frequentò regolarmente Stresa per ben 17 anni, in virtù dei suoi rapporti amichevoli con la duchessa di Genova, madre della regina Margherita di Savoia. Il “Museo Pietro Canonica” di Stresa è per l’appunto dedicato a questo artista che nel 1953 donò al Comune un nucleo di gessi e marmi oggi ospitati in una sala appositamente dedicata e allestita nel Palazzo del Comune (www.cultmedia.info).

L'acqua di Colonia dal 2018 ha la sua “casa” italiana: a Santa Maria Maggiore è visitabile la “Casa del Profumo”, il nuovo polo museale che celebra la storia - tutta made in Italy - dell'essenza più famosa al mondo. Con l’area espositiva, un elegante info point e punto vendita e una meravigliosa serra “accolta” in un giardino. Al primo piano il fiore all'occhiello del museo, un allestimento moderno e coinvolgente, che fonde innovazione e storia, grazie ad un percorso espositivo dalla connotazione tecnologica e multisensoriale (info: www.santamariamaggiore.info).

Mergozzo è “terra della pietra” con il suo paesaggio che coniuga la trasparenza delle acque lacustri all’imponente presenza del Montorfano, cui è dedicato l’Ecomuseo del Granito, ed è terra millenaria, con le tracce archeologiche risalenti all’età della pietra e conservate nel Civico Museo Archeologico.
L’Ecomuseo del Granito coinvolge l’intero territorio mergozzese e dei dintorni, comprendendo le aree estrattive del marmo rosa di Candoglia, del granito bianco di Montorfano, verde di Mergozzo e rosa di Baveno. Per la valorizzazione congiunta del tema del granito è attiva da gennaio 2017 una convenzione di cui sono partner con il Comune di Mergozzo, il Comune di Baveno con il Museo Granum e il Gruppo Archeologico di Mergozzo, che agiscono in rete in seno all'Ecomuseo per raccontare la millenaria storia estrattiva dei "Graniti dei Laghi". Si segnala che da marzo a ottobre verrà riproposto il ciclo di eventi “La pietra racconta”, in cui la pietra stessa si fa musica negli ambienti del paesaggio “di pietra” naturale, offrendone interpretazioni sonore emozionali (info: www.ecomuseogranitomontorfano.it).

Il Museo del Paesaggio di Verbania nasce nel 1909 dal fondatore Antonio Massara, ma solo nel 1914 ne assumerà tale denominazione. Oggi il Museo del Paesaggio si offre al pubblico con le collezioni di Pittura e Scultura, le quali consentono di conoscere vari aspetti dell’arte e della storia del territorio provinciale.
Il patrimonio del Museo si colloca tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, dalla “Scapigliatura” di Daniele Ranzoni al “Naturalismo” di Achille Tominetti, al “Divisionismo” di Vittore Grubicy De Dragon e Carlo Fornara. Molto nutrita e importante è anche la sezione dedicata alla scultura, con un unicum costituito dai 344 gessi dello scultore impressionista Paolo Troubetzkoy (1866-1938) nato a Intra da padre russo e madre americana. Il museo dal 15 marzo adotterà i seguenti orari di alta stagione: lunedi chiuso, dal martedi al venerdi dalle 10.00 alle 18.00, sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00 (info e programma delle esposizioni: www.museodelpaesaggio.it).

Museo Meina: nel cultural park del Lago Maggiore tra natura ed esperienze multimediali, uno splendido complesso panoramico affacciato sul Lago Maggiore costruito tra l’Ottocento e il Novecento e che oggi accoglie un cultural park nella e sulla natura. Questo angolo di bellezza è il Museo Meina situato nel Parco e nelle strutture intorno allo Chalet di Villa Faraggiana. La visita al museo parte dalle antiche Serre di Villa Faraggiana, un grande parco interattivo che vi darà la possibilità di accedere – attraverso smartphone e tablet - a contributi multimediali in italiano ed inglese, curiosità e approfondimenti sulle specie botaniche presenti.
Al Museo Meina i bambini troveranno sicuramente un “borgo ideale” di esperienze proprio dedicate a loro.
Segnaliamo che nel mese di marzo prenderà il via “Il salotto dei Faraggiana” con conferenze, concerti, spettacoli teatrali e laboratori di botanica, climatologia e teatro. Il primo week-end di aprile invece si svolgerà l’evento “Meina in fiore” per conoscere i produttori floricoli locali con incontri, conferenze, visite ed esposizioni a tema (per scoprire di più www.museomeina.it).

Il Centro di Documentazione della Casa della Resistenza (Parco della Memoria e della Pace) di Verbania Fondotoce nasce nel 2010 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare - attraverso una progressiva attività di censimento, digitalizzazione e catalogazione - il patrimonio fotografico relativo alla Resistenza e più in generale alla storia del Novecento nel territorio del Verbano Cusio Ossola. L’Associazione omonima organizza visite guidate, percorsi formatici e scolastici e didattici, mostre e numerosissimi eventi nel corso dell’anno (info, orari e giorni di apertura: www.casadellaresistenza.it)

Terra ricca di cultura e tradizioni, l’Ossola racchiude in sé un ricco patrimonio museale diffuso, espresso da numerose piccole e medie realtà espositive, una quarantina circa, riunite nell'Associazione Musei d'Ossola, per dare vita ad una Rete che valorizzi, promuova e metta in relazione sinergica i patrimoni culturali che tali musei esprimono. La Rete propone la fruizione dei suoi musei attraverso degli itinerari - arte e architettura - storia e archeologia - etnografia - storia naturale, che si snodano tra passato e presente, attraversi i luoghi della religiosità, del sapere e della natura mettendo in relazione i frammenti di una storia e una cultura unica. La Rete organizza varie iniziative culturali che vedono il coinvolgimento dei musei aderenti e dell'intero territorio, oltre a promuovere le iniziative proposte dai singoli (info: www.amossola.it).

La Rete Museale Alto Verbano include i siti museali di Palazzo Parasi (Cannobio), il Museo Etnografico e della Spazzola e il Parco degli Agrumi (Cannero Riviera), il Museo dell’Arte del Cappello (Ghiffa), il Museo Etnografico di Gurro e della Valle Cannobina (Gurro), il Centro di Documentazione Ecomuseo del lago e dei monti di (Lunecco) e il Museo Tattile di Scienze Naturali (Trarego Viggiona). Numerosi eventi, manifestazioni, laboratori e percorsi didattici saranno organizzati anche quest’anno con sede nei vari museo, che saranno tutti aperti e visitabili dal 1 aprile al 31 ottobre 2019 (info: www.unionelagomaggiore.it/musei).

Vi segnaliamo anche l’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone (Ecomuseo Cusius), istituito nel 1997 mediante l’associazione di enti locali, musei e siti visitabili ubicati intorno al lago e sulle pendici del Mottarone, è costituito da una fitta trama di temi organizzati su tre itinerari principali: la cultura materiale, l’arte e la natura. L’Ecomuseo, a proposta culturale multipla, rappresenta quindi un nuovo modello di offerta culturale legato alla valorizzazione e alla tutela delle risorse ambientali, culturali e storico - etnografiche locali. L’attività principale dell’Ecomuseo per il 2019 sarà legata alle celebrazioni degli Ottocento anni della Riviera di San Giulio (1219-2019) feudo che rimase indipendente per oltre mezzo millennio garantendo la prosperità delle genti cusiane (info, indicazioni relative ai singoli siti, ad eventi ed iniziative particolari e agli itinerari: www.lagodorta.net).

Sempre sul Lago d'Orta, nuova apertura per iIl Museo Rodari , che sorge nel cuore del centro storico di Omegna.
Il percorso museale è dedicato a Gianni Rodari, scrittore, giornalista, pedagogo, intellettuale è considerato il maggiore favolista del Novecento, nato proprio ad Omegna (VB) il 23 ottobre 1920.
La prima sala del Museo è concepita per accogliere il pubblico e contestualizzare il territorio. In questa prima area si racconta la storia del territorio: da una parte i luoghi significativi del Lago d'Orta legati ai pensieri e alle citazioni di Gianni Rodari, dall'altra il carattere creativo di Omegna, raccontato attraverso le aziende e gli oggetti di design nati a Omegna.
La sala successiva è dedicata alla vita di Rodari, caratterizzata da una grande proiezione a parete e da un tavolo basso su cui sono presenti una serie di oggetti: taccuini, biglietti del cinema, videocassette ed altro ancora. Il visitatore può toccare ciascun oggetto e sfiorandolo attivare così un racconto. Nella stessa sala un pannello a parete disegna la linea della vita di Rodari, intrecciandola con gli eventi storici in Italia e nel mondo.
Al primo piano il visitatore incontra una prima installazione, il "Binomio Elettrico", che invita il visitatore a scegliere due parole ed a creare una connessione concettuale unendole tra loro. Questo avviene utilizzando due spine colorate, due poli che, se uniti, attivano un circuito elettrico luminoso e danno vita ad un'animazione grafica che evidenzia alcune frasi fantasiose.
Il visitatore incontra successivamente altre due installazioni, "Ad inventar storie" e "Favole al rovescio". La prima è una televisione gigante, dove si è chiamati a mescolare ambienti e personaggi delle più famose storie di Rodari, per creare nuove connessioni con la fantasia; la seconda installazione è un grande meccanismo analogico con rulli, ingranaggi e nastro che ricorda la rotativa dei giornali. Girando la manovella, il visitatore aziona il macchinario.
L'ultima sala è dedicata alla grande installazione La Biblioteca della Fantasia: una libreria con circa 300 libri bianchi, dove alcuni sono illuminati e toccandoli si attiva un videomapping sull'intera libreria e un breve racconto di Rodari.
Nelle sale, inoltre, sono collocati alcuni telefoni a disco tramite i quali si può riascoltare le Favole al telefono del ragionier Bianchi (sia in lingua italiana che in lingua straniera).
(Info: www.rodariparcofantasia.it)

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