Oleggio Castello

Indirizzo- |
Comune
Oleggio Castello
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Ambito
Vergante
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CAP- |
Provincia
NO
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Sviluppatosi proprio intorno al punto di incontro tra la vecchia strada “Biellese” e i collegamenti con i vicini laghi, oggi Oleggio Castello si pone come il “ponte tra il Lago e il Vergante”, secondo una recente definizione.
Da qualche anno arrivare qui è estremamente semplice, grazie all'uscita dell'Autostrada A26 Voltri-Sempione, diramazione della A8 e proseguimento ideale della A4, ben collegata anche con le litoranee del Lago D'Orta (S.R. 229) e del Lago Maggiore (S.S. 33 del Sempione). Per i collegamenti ferroviari fa da riferimento la stazione di Arona, sulla linea Milano-Domodossola-Sempione.
Borgo diviso tra pianura e collina, prossimo al lago ma già decisamente in campagna e con le montagne alle spalle, Oleggio Castello presenta alcuni siti di grande interesse.
Il monumento devozionale più interessante è la chiesa parrocchiale di San Martino, edificio che presenta elementi architettonici di età romanica armoniosamente frammisti con i segni della ricostruzione barocca, avvenuta tra 1668 e 1677.
A San Martino si celebra ogni anno la festa patronale, l'11 novembre.
Stando a quanto tramanda la leggenda, pare che sia questa una delle cento chiese costruite dai santi muratori Giulio e Giuliano, greci del IV secolo riparati a Roma e poi pellegrini in tutto il Nord Italia, durante il loro passaggio da Angera a Gozzano; certo è che, situata su un colle, la parrocchiale sovrasta parzialmente il borgo e permette di ammirare l'incantevole scenario delle Alpi e il maestoso complesso del Monte Rosa. Vi si accede attraverso una comoda strada asfaltata che si diparte dal centro storico e si inerpica sulla collina.
Il sagrato consiste di un bastione sostenuto da un muraglione che aumenta l'impressione monumentale del complesso.
L'interno è a tre navate, coperte da volte basse, e presenta una ricca decorazione con fregi e cornicioni in gesso. Vi sono inoltre tre cappelle – a Maria Vergine, a Sant'Anna e a San Michele – più quella absidale del battistero.
Presente un organo Franzetti del 1841.
Altri edifici sacri, tutti di epoca barocca con interventi e ricostruzioni otto- e novecenteschi, sono gli oratori di San Rocco e di San Michele.
Curiosità: il paese prende il nome dalla presenza sul suo territorio, intorno all'anno 900, della “Q.Legio”, la Quinta Legione romana: l'equivoco che indusse a leggere la Q come una O ha fatto il resto...
Quanto al “Castello”, se nel borgo sono ancora rintracciabili segni di una fortificazione risalente al Mille (poi lasciata decadere e quasi del tutto distrutta dai Visconti nel 1400) è pur vero che la denominazione riprende senso e vigore grazie a un altro castello, quello ricostruito nel Settecento sulle ceneri del precedente dagli stessi Visconti, divenuti nel frattempo d'Aragona, oggi di proprietà della famiglia Dal Pozzo d'Annone: esempio unico in Italia di assoluta coerenza sul neogotico cinquecentesco inglese, al punto da farlo definire da storici dell'arte britannici “una delle espressioni più pure di reinterpretazione del gotico Tudor quale espressione artistica dell'era vittoriana”.
L'aspetto attuale dell'edificio si deve alla passione del marchese Claudio Dal Pozzo d'Annone (1839-85), figlio di Virginia (ultima dei Visconti d'Aragona a possedere il castello) per il movimento architettonico che si rifà al nome di William Morris: in seguito a una riprogettazione totale del precedente edificio settecentesco, la fisionomia dell'esterno è assai compatta mentre lo spirito “british” si esprime in dettagli come il portico d'ingresso, la Cappella, la massiccia torre quadrata di levante e la torricella ottagonale sullo spigolo a sud-ovest.
Coerente la decorazione interna a base di vetrate istoriate, ferri battuti d'ispirazione scozzese, incastonature di stemmi e altorilievi.
L'arredo completa mirabilmente l'assieme secondo un perfetto spirito “Arts and Craft”.
L'edificio, privato, oggi è anche un hotel di prestigio, fiore all'occhiello dell'ospitalità di charme di Oleggio Castello: l'intera proprietà comprende anche il cosiddetto Palazzo, settecentesco, e un parco di 24 ettari, ricco di essenze arboree di pregio, a sua volta improntato a un gusto romantico “all'inglese”.
Il Castello è visitabile in alcune sue parti in certi giorni dell'anno o in occasione di alcune manifestazioni pubbliche (“Natura in Festa”, seconda domenica di maggio) ed è a disposizione per ricevimenti privati e business.
Rientra nel territorio di Oleggio Castello anche una parte del Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, 470 ettari di colline di origine glaciale, zone di pascolo, boschi di pianura, brughiere, acquitrini e piccoli specchi d'acqua.
Varia la fauna residente che comprende una ricca popolazione di anfibi e piccoli mammiferi oltre a moltissimi uccelli migratori che qui si appoggiano in primavera e autunno; le specie di vegetazione autoctona acquatica e palustre superano invece le cinquanta.
Oggi l'area è sotto tutela ambientale e, insieme alle Riserve di Fondotoce e ai canneti di Dormello, è gestita dall'Ente Parchi del Lago Maggiore.
La zona è di grande interesse anche sotto il profilo archeologico in quanto prima stazione palafitticola del Piemonte, attiva tra il finire dell'Antica e la Tarda Età del Bronzo (XVIII-XIII sec. a.C.). I reperti raccolti sono stati trasferiti al Regio Museo di Antichità di Torino e ai Musei Archeologici di Arona e Sesto Calende.
Proprio nei pascoli del Parco dei Lagoni vennero allevati, tra il 1932 e il 1978 i purosangue della razza Dormello-Olgiata che lega il proprio nome a quello dello storico proprietario di scuderie e allevatore Federico Tesio e del marchese Mario Incisa della Rocchetta.
Oggi questi cavalli sono stati sostituiti da cavalli da corsa purosangue inglesi della razza “Nord-Ovest”, complessivamente una cinquantina di capi che gravano a rotazione sui pascoli, in maniera da non comprometterne la copertura erbosa. Nel Parco dei Lagoni vengono allevate unicamente fattrici: i piccoli rimangono qui fino ai 18 mesi d'età, quindi vengono assegnati agli allevamenti che ne fanno richiesta.
Le scuderie sono in ottime condizioni e architettonicamente ben inserite nell'ambiente naturale.
Nel Parco esistono percorsi tematici che, nel giro di qualche ora, in ambiente pianeggiante e privo di difficoltà, consentono di entrare in contatto con particolari aspetti naturalistici, diversi nei vari momenti dell'anno (stagione delle fioriture nel percorso dei boschi, soste dei volatili migratori nel percorso delle zone umide, etc...), oppure della presenza umana (archeologia, attività produttive). Esistono poi percorsi espressamente pensati per l'allenamento podistico o in mountain bike.
Il Parco è inserito inoltre dentro un itinerario – percorribile in auto o in bicicletta e dotato di segnaletica turistica realizzata in collaborazione col Gruppo Archeologico Aronese – che lo collega ai territori dei Comuni circostanti: Arona, Mercurago, Dormello, Dormelletto, Comignago, Gattico, Paruzzaro e la stessa Oleggio Castello. Il senso di questo itinerario scaturisce proprio dal legame storico-economico-ambientale del Parco dei Lagoni con tutto il territorio circostante.
Al parco si accede da ognuno dei Comuni citati: l'accesso oleggese è da via Nicolini, nei pressi del Municipio, dove è conveniente lasciare l'auto; ci si troverà sul “Senté di Busch” che fa parte dell'itinerario ciclabile.
Numeri utili
Parrocchia di San Martino
via Chiesa, 4
Tel. +39.0322.53138
Castello Dal Pozzo
via Dal Pozzo, 24
Tel +39.0322.53713
www.castellodalpozzo.com
Centro Visite Parco Naturale dei Lagoni
via Gattico, 6
28040 - Mercurago di Arona (NO)
Tel. +39.0322.240239
www.parchilagomaggiore.it
Orari di apertura al pubblico: tutte le mattine dalle 10 alle 12; martedì e giovedì anche dalle 17 alle 18; sabato e domenica chiuso.
L'accesso al parco è possibile a qualsiasi ora.
Per info turistiche su manifestazioni ed eventi:
www.prooleggiocastello.it