Museo dell'Ombrello e del Parasole






Indirizzo
Viale Golf Panorama n. 4
|
Comune
Gignese
|
Ambito
Verbano
|
CAP
28836
|
Provincia
VB
|
||||||
Sito internet |
Tel
+39 376 0479465
|
Fax- | Link mappa |
MUSEO DELL’OMBRELLO E DEL PARASOLE
Storia del museo
Il museo nacque nel 1939 da un progetto di Igino Ambrosini, figlio e fratello di ombrellai(1883-1955),e fu inizialmente collocato al piano superiore delle scuole elementari. L’allestimento, ricchissimo di materiale e pieno di fascino, era testimonianza dell’amore verso il proprio paese e per il proprio lavoro. Nel 1976 il Museo si trasferì nell’attuale edificio costruito grazie alla collaborazione del Comune e dell’Associazione” Amici del Museo” allora presieduta da Zaverio Guidetti, industriale ovviamente dell’ombrello di Novara. L’attuale allestimento risale alla seconda metà degli anni 80 ed attualmente si sta lavorando per ulteriori miglioramenti.
Descrizione delle raccolte
Il percorso museale, collocato all’interno di un edificio che rievoca nella struttura architettonica tre grandi ombrelli aperti, si sviluppa su due piani. Il piano terreno, proponendo al visitatore una scelta di alcune centinaia degli oltre mille pezzi della collezione museale, ripercorre la storia della moda e del costume dall’800 agli anni quaranta del 900 attraverso parasoli e ombrelli. Accanto agli oggetti finiti si ammirano i diversi materiali di copertura, dalla seta alle fibre sintetiche, le impugnature finemente lavorate in avorio, legno, argento, le minuterie. Al piano superiore è invece raccontata attraverso oggetti e documenti storici l’attività degli ombrellai, figure di artigiani itineranti tipiche del paese di Gignese e del Vergante: troviamo le foto dei pionieri, una raccolta di attrezzi di lavoro ed oggetti di vita quotidiana, le fatture delle fabbriche impiantate dagli ombrellai di Gignese in tutta Italia e all’estero. Due grandi ombrelloni dipinti illustrano con vignette la vita degli ombrellai gignesini. Un pannello infine presenta i termini del tarusc, il gergo con cui questi artigiani comunicavano tra loro.
Per ulteriori informazioni: clicca qui