Domodossola
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Musei Civici - G. Galletti e di Palazzo Silva

I Civici Musei, ora di proprietà e gestione comunale, nascono da un primo nucleo di museo naturalistico, avviatosi ufficialmente nel 1875 e posto in essere dall'allora neonata Opera Pia Fondazione Gian Giacomo Galletti, creata coi lasciti dell’ossolano G.G. Galletti. L’entusiasmo e la passione di un gruppo di intellettuali di eterogenea formazione e competenza portano di lì a poco alla formazione di un consistente patrimonio museale.
Nel 1881 la Fondazione Galletti, in cerca di una sede adeguata per le proprie collezioni, acquista Palazzo S. Francesco e lo adibisce a sede delle raccolte naturalistiche.
La collezione del Museo di Storia Naturale "G. G. Galletti" di Domodossola,
un’interessante raccolta sia per l’aspetto naturalistico che per quello storico, è dovuta all’opera e alla passione di Giulio Bazzetta, che ebbe modo di allestire la preziosa raccolta anche grazie alla collaborazione e consulenza dell’amico L. Camerano, appassionato al territorio ossolano.
Fra i nomi dei donatori del Museo prevalgono quelli del Bazzetta stesso, nonché figure di grande spicco nella cultura scientifica dell’epoca, fra le quali G. Spezia, M. G. Peracca, G. Frizzi e L. Camerano.
Risale al 1881 la decisione di costituire una sezione americana delle raccolte scientifiche del Museo, che si estendeva dal campo mineralogico a quello zoologico sino alla paleontologia, sezione dovuta alla forte presenza di emigrati ossolani in terra di America, che provvidero a offrire il loro apporto al patrimonio del Museo.
Nel 1882 la Fondazione acquista Palazzo Silva, lo restaura restituendogli l’aspetto seicentesco e ne fa sede delle raccolte storico-artistiche. Nasce così il museo di Palazzo Silva. Da allora il museo viene più volte allestito e rimaneggiato fino alla definitiva sistemazione operata fra il 1940 e il 1950, che ricrea gli ambienti di una casa nobile seicentesca ossolana; e così sostanzialmente è ancora oggi dopo il ripristino attuato dal Comune di Domodossola, diventato nel 1986 erede del patrimonio della Fondazione.
Alabarde, spade, sciabole, copricapi militari, tavoli e credenze, stoviglie, chiavi e fibbie antiche, pettini e ventagli, paramenti sacri, ceramiche, meridiane e la ricca pinacoteca sono solo alcuni degli innumerevoli arredi, oggetti e curiosità che animano le sale ricreando un’atmosfera antica e intrigante.

Ingresso gratuito - visitabile su richiesta
Chiuso sabato e domenica

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