Le miniere d'oro della Val Toppa

Indirizzo- |
Comune
Pieve Vergonte
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Ambito
Ossola
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CAP
28886
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Provincia
Verbania
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Sito internet |
Tel
+39 0324 86122 Comune
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Fax- | Link mappa- |
Dove …
I giacimenti auriferi della val Toppa, di origine idrotermale, sono generalmente dei filoni di quarzo mineralizzato a solfuri, quali pirite, arsenopirite, calcopirite, blenda, pirrotina e galena che a volte può contenere argento.
Questi filoni si trovano inseriti in rocce scistose denominate “SCISTI DI FOBELLO E RIMELLA”.
In questi minerali, l’oro è di solito presente in particelle microscopiche e solo eccezionalmente in questa miniera è stato trovato l’oro allo stato puro (oro nativo).
Le miniere aurifere di Pieve Vergonte (VB) possono essere divise bei seguenti giacimenti:
1. VAL TOPPA sulla destra orografica del torrente Marmazza
2. CROPINO sulla sinistra orografica del torrente Marmazza
3. BEOLINI a circa 2 Km ad est della Val Toppa, in frazione Loro.
Quando…
Notizie certe sullo sfruttamento delle miniere si hanno a partire dagli inizi del 1800, quando minatori locali scavarono gallerie in più punti della Valle: vi lavorarono le famiglie Cicoletti, Pirazzi Maffiola, Croppi, Protasi, Betteo, Bassi, Corderio, ecc.
Chi…
Industrialmente è stato sfruttato il giacimento della Val Toppa al tempo in cui operava la compagnia inglese “PESTARENA GOLD MINING” (1860-1894) e la società francese “MINIERE DI CROPINO” (1895-1901), successivamente sino all’ultimo conflitto mondiale, vi hanno lavorato a fasi alterne imprenditori privati e la società “RUMIANCA”.
Come…
Il minerale estratto, dopo un’accurata cernita, veniva macinato nei classici molinetti piemontesi detti “arastras” dislocati lungo il torrente Marmazza.
Ancora oggi lungo il percorso che porta all’ “Ecomuseo della Val Toppa” sono visibili i ruderi di edifici e mulini in località “CALAGN”.
Il metodo utilizzato per estrarre l’oro e l’argento dai solfuri consisteva nell’amalgamazione per via
umida: con questo procedimento si macina il minerale nel molinetto con dell’acqua ed il mercurio,la cui caratteristica è quella di combinarsi con l’oro libero in una lega denominata “amalgama”.
La separazione dei due metalli viene poi effettuata strizzando il composto in pelli morbide e porose di animale; successivo riscaldamento della lega permette la completa evaporazione del mercurio.
E’ nota anche la presenza di pagliuzze di oro libero nelle sabbie alluvionali del torrente Marmazza che scende dalla Val Toppa. Nel corso di millenni l’erosione naturale delle rocce causata dal gelo, dal vento e dal sole , ha permesso all’oro presente nelle rocce di liberarsi e di defluire a valle con altri detriti grazie al dilavamento delle acque meteoriche.
VISITE GUIDATE
Cosa vedremo…
Percorrendo l’antico sentiero dei minatori (strada degli inglesi), si raggiunge l’”ECOMUSEO DELLE MINIERE della VAL TOPPA”, arrivati nel grande prato dell’alpe Fontano, si trova la “CA’ BIANCA” , sede dei volontari della miniera della Val Toppa: è un fabbricato con locale cucina, un ampio salone e al piano superiore un camerone e due camere con un totale di 30 posti letto. Indossati mantella e casco, si può entrare e visitare, accompagnati dalla guida della miniera, un buon tratto illuminato per circa 400 metri , la galleria “LIVELLO II” , davanti alla quale già all’ingresso è ben visibile un filone di quarzo mineralizzato; proprio seguendo questa traccia per centinaia di metri, i minatori hanno potuto incontrare zone di forte arricchimento di minerale o altri filoni importanti.
Lungo il percorso sono visibili ampie camere di coltivazione , traverse laterali , camini e pozzi di collegamento di altri livelli, scavati per agevolare la movimentazione interna del materiale ed il trasporto all’esterno del minerale e della roccia sterile.
Nei punti in cui la stabilità della roccia veniva meno sono presenti muri a secco e pilastri naturali, lasciati ad arte per sostenere la volta..che in alcuni punti, nel corso degli anni si è costellata di stalattiti.
In alcuni tratti del pavimento della galleria , scavato in leggera pendenza al fine di permettere il regolare deflusso all’esterno di tutte le acqua sorgive incontrate , si possono individuare le tracce delle traversine di sostegno dei binari sui quali venivano spinti a mano i carrelli di trasporto di tutto il materiale.
Info visite: +39 348 3178185