La Valle Strona







Indirizzo- |
Ambito
Cusio
|
CAP- |
Provincia
Verbania
|
|||||||
Sito internet | Tel- | Fax- | E-mail- | Link mappa- |
La Valle Strona ha inizio a Omegna sul lago d'Orta (m 300) e sale, tortuosa e incassata tra ripidi versanti boscati, a Campello Monti (m 1300): dall'ambiente dolce e armonico del lago alle asperità dell'alta montagna. Il colore dominante è il verde: in basso, fino ai 700-800 m, i boschi misti di latifoglie (frassini, tigli, ontani e soprattutto castagni); più sopra iniziano le faggete ombrose del piano montano, dove vivono numerosi i caprioli.
La fauna selvatica è quella tipica degli ambienti del piano collinare (fino agli 800 m), montano (fino a 1500 m) e subalpino (fino ai 2200-2400 m). 1 corsi d'acqua sono ricchi di trote, principalmente nella varietà fario, ma anche qualche rara marmorata.
I laghetti di Capezzone e Ravinella e le pozze d'acqua alimentate dallo scioglimento delle nevi (come i "laghetti" del Massone) ospitano colonie di rane temporarie e di rospi. Attorno ai paesi è diffusa la presenza della volpe, tornata in questi anni a popolare uniformemente la valle; un flagello per gli ultimi anziani che allevano animali da cortile sono la donnola, la faina e la martora, predatori che succhiano il sangue alle loro vittime.
Tra gli ungulati sono diffusi i caprioli, in grande espansione negli anni '90, e i camosci presenti in piccoli branchi nelle due riserve di caccia della Val Foglia sopra Fornero e nella selvaggia zona della Mazza dei Sesiani (vallone che scende dal Passo dei Rossi) sopra Campello; la testata della valle confina con il Parco Naturale dell'Alta Valsesia e beneficia quindi degli sconfinamenti di camosci tutelati dal parco.
Nelle praterie alpine alla testata della valle e nei pressi delle creste spartiacque sono presenti piccole colonie di marmotte; qui sono anche presenti la lepre variabile, la coturnice e il gallo forcello, al limitare del bosco e fra i cespugli di rododendro.
Tra i rapaci notturni sono presenti la civetta, l'allocco, il gufo comune. La zona del Monte Capio ospita una coppia d'aquile e il loro volo, solenne e radente gli strapiombi alla ricerca delle correnti termiche, è visibile dagli escursionisti che frequentano i sentieri dell'alta valle.
A due passi da città e industrie, centri commerciali e ciminiere spente, la valle ha conservato ritmi diversi di vita e di pensiero: la natura (boschi, acque, animali) è l'elemento dominante l'ambiente e il paesaggio; il silenzio della montagna è grande e lo spazio è percepibile fisicamente, misurato dal cammino.
È un mondo "altro" rispetto alla nostra frenetica e artificiale quotidianità. Da Omegna un'erta salita guadagna il gradino di confluenza glaciale e si alza sullo Strona che scorre in una profonda forra: è il confine ambientale e culturale tra due mondi; si entra in Valle Strona.
Alla Canova del Vescovo una bretella si alza verso i primi paesi della valle, alti sul versante a solatio.
Germagno conserva antiche case con l'ultimo piano a loggiato con archi, caratteristica dell'architettura rurale del Cusio.
Una strada asfaltata porta alla Colla, da cui si scende a Gattugno o si sale all'alpe Quaggíone (m 1200). Nei pressi della Colla, su un belvedere a lago, da qualche anno si è insediata una piccola comunità benedettina nel cui convento viene anche offerta ospitalità. (Monastero Ss. Pietro e Paolo, tel. 0323.866832).
Da Chesio una gippabile sale alla Loccia, alpeggio un tempo abitato tutto l'anno. Massiola è incollato alla montagna, con le case smisuratamente alte per adattarsi al pendio raccolte sotto una giavina, una grande sassaia con i massi trattenuti da catene per non rovinare a valle.
Il comune di Valstrona, il più grande della valle (1285 abitanti, oltre la metà della popolazione valligiana), è formato da nove piccoli paesi: Luzzogno (ab. 385), Strona (ab. 185), Inuggio (ab. 45), Fornero (ab. 179), Piana di Fornero (ab. 124), Sambughetto (ab. 76), Forno (ab. 273), Piana del Forno (ab. 13), Campello Monti.
I ripidissimi versanti montuosi e l'assenza di pianura hanno imposto alla comunità rurale la scelta strategica della dispersione degli insediamenti, caratterizzati da un uso raffinato ed estremo di minimi spazi, percorsi da viottoli e scalinate ripidissime.
Strona è il capoluogo amministrativo; Luzzogno (la parrocchiale è la più antica e preziosa della valle) e Inuggio (solo di recente raggiunto dalla strada) sono esposti al sole e circondati da fitti boschi; Fornero e Piana di Fornero sono la patria degli artigiani del legno che sfruttavano le acque dei torrenti per muovere i torni; Sambughetto è un esempio estremo di adattamento dell'uomo alle asperità della montagna; Forno, con le frazioni di Rosarolo, Otra e Preia, è la "capitale" italiana della produzione di cucchiai di legno, un'importante Raccolta di Arte Sacra è conservata nella sacrestia della parrocchiale; Piana del Forno è l'ultimo avamposto degli insediamenti permanenti, un pugno di case attorno all'oratorio di S. Maria Maddalena (importante raccolta di ex voto); Campello Monti, abbandonato in inverno, rivive in una breve ed effimera stagione estiva.