Ven, 23/01/2015
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Lago Maggiore, Lago di Mergozzo, Lago d'Orta: tre specchi d'acqua che riflettono la bellezza paesaggistica del nostro territorio

Nella panoramica dedicata al territorio del Distretto Turistico non si può non partire dall'area dei laghi. Ben tre quelli sparsi sulla nostra area, di differenti bellezze e suggestioni.

Partiamo dal Lago Maggiore, o Verbano, che si estende su una lunghezza di 66 km, dal territorio italiano a quello svizzero, dalla pianura sino alle vette alpine dell'Ossola. Alimentato dalle acque dei fiumi Ticino e Toce, è situato a 194 metri di altezza rispetto al livello del mare ed ha una profondità massima, nei pressi di Cannero Riviera, di 380 metri. Incastonato nelle prealpi il Lago Maggiore, di origine glaciale, era chiamato sin dall'epoca romana Lacus Maximus perché più grande rispetto ai laghi vicini. Già a quel tempo, però, era noto anche come Verbano, dall'associazione di due vocaboli celtici. La parte alta del lago, dove sorgono Ascona e Locarno, appartiene al territorio svizzero, mentre la parte italiana si divide tra le tre province di Varese, Novara e Verbania. Le due sponde, quella occidentale e quella orientale, sono molto diverse tra loro. Su quella occidentale, piemontese, il turismo d'èlite nel corso dei secoli si è associato a una fiorente industria turistica mentre la sponda orientale, lombarda, è ancora oggi poco sfruttata e attrezzata.
Il Lago Maggiore, con i suoi scorci d'acqua riparati e chiusi a nord dalle Alpi, con i paesi che si susseguono incessantemente e con il meraviglioso Golfo Borromeo che lo domina, è stato nei secoli luogo e fonte d'ispirazione per letterati, artisti, musicisti e scrittori di tutta Europa che ne fecero meta, nell'800, del Gran Tour. Ma, grazie alla posizione strategica tra Italia e Svizzera, all'apertura della strada napoleonica del Sempione prima, e della linea ferroviaria internazionale poi, il Lago Maggiore ha acquisito nei secoli anche una notevole importanza politica. Dalla metà del '400 infatti l'area del lago fu concessa come feudo alla nobile famiglia milanese dei Borromeo, che la scelse anche come luogo di villeggiatura. Oggi i paesi e le cittadine del Lago Maggiore hanno tutti una loro precisa identità e peculiarità: Arona è polo di attrazione commerciale, Stresa è sempre stata meta di turismo elitario, Baveno era un tempo importante centro termale e oggi è un vivace luogo di villeggiatura; Verbania, il capoluogo di provincia, si presenta quale snodo turistico, da un lato, e politico - amministrativo dall’altro, mentre Cannero Riviera e Cannobio sono tra le mete preferite dei visitatori stranieri.

Anticamente golfo del Lago Maggiore invece, il Lago di Mergozzo è uno dei più puliti d'Italia, da anni nelle sue acque è vietato l'uso delle imbarcazioni a motore: ciò ha fatto si che questo specchio d'acqua venga considerato un paradiso per gli appassionati di sport acquatici. Sul lago si affaccia il paese di Mergozzo che si presenta come un borgo dalle case tipiche in pietra ossolana addossate l'una all'altra, divisi da ripide strade che non di rado si trasformano in scalinate. Vicoli pittoreschi conducono nel centro della piazza del paese dove cresce un vecchio olmo, ai piedi del quale già nel Seicento sedevano a consiglio i magistrati del borgo. In questo tessuto urbanistico si inseriscono gli edifici religiosi, molti dei quali risalenti al periodo romanico: l'Oratorio di Santa Marta, eretto per la prima volta forse nel IX secolo, ripreso intorno al 1130 e in parte modificato nel Settecento, la chiesa dell'Assunta e quella di Santa maria in frazione Bracchio. Mergozzo fu anche teatro di insediamenti ancora più antici di cui troviamo oggi testimonianza nell'Antiquarium, museo che ha sede nella Casa del Predicatore e nelle cui sale si trovano materiali risalenti alla preistoria, all'età del Bronzo e all'età Romana, molti dei quali rinvenuti in necropoli locali. I graniti di Mergozzo, nei loro colori bianco e verde, appartengono alla storia architettonica d'Italia: ne sono un esempio le colonne della basilica romana di San Paolo fuori le Mura e il marmo con cui fu costruito il Duomo di Milano, estratto dalle famose cave di Candoglia, ancora oggi attive. Dalla piazza del paese un sentiero segnato permetti di intraprendere una gita di sicuro interesse artistico, dopo circa un'ora di cammino lungo una mulattiera medievale si giunge al villaggio di Montorfano, immerso nei boschi di castagni, che vanta forse la più interessante e meglio conservata chiesa romanica della zona, intitolata a San Giovanni Battista (XI-XII secolo). L'edificio fu costruito con il granito estratto dal vicino Montorfano, così chiamato per la sua localizzazione solitaria in prossimità del Lago di Mergozzo, a pianta cruciforme. All'interno e all'esterno della chiesa, recenti scavi archeologici hanno messo in luce tracce di edifici preesistenti databili al V-VI e IX secolo. Poco distante si trova un belvedere suggestivo da cui la vista può spaziare sul golfo Borromeo, sull'estuario del fiume Toce e sull'area della Riserva Naturale speciale dei canneti di Fondotoce. Un'altra piacevole escursione è quella attraverso una mulattiera militare che parte dal ponte sul fiume Toce, nei pressi del bivio di Mergozzo, conduce alla vetta del Montorfano e permette un circuito alla scoperta di un tratto della linea Cadorna.

Il Lago d’Orta infine è situato a ovest del Lago Maggiore. E’ il più occidentale dei laghi prealpini e trae origine dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione. Contrariamente a quanto accade a molti dei laghi alpini, che hanno l’emissario a sud, le acque del Lago d’Orta escono a nord e, attraversando la città di Omegna, danno vita al torrente Nigoglia che poi confluisce nello Strona e, attraverso il fiume Toce, nel Lago Maggiore. La presenza umana sul Lago d’Orta è antica e risale almeno al neolitico. Nel 1786 il territorio del Cusio divenne possedimento dei Savoia, passando così dalla Lombardia al Piemonte. Meta ideale di artisti e scrittori, le località rivierasche del Lago d’Orta vengono spesso descritte nelle opere di importanti autori, come Balzac, Rodari, Montale a Soldati. Ad accrescerne la fama, nel corso degli anni, sono stati anche rinomati chef e industriali noti a livello mondiale. Il Cusio, come viene definita la zona del Lago d'Orta, è un affascinante scrigno dove natura, arte e cultura si intrecciano magicamente nell’atmosfera rarefatta tipica delle località lacustri. Tra le località più note del Lago d’Orta Omegna, capoluogo del Cusio. Affermatasi in passato come città industriale leader nel settore del casalingo, oggi è anche punto di riferimento culturale di tutto il territorio. La perla del Lago è Orta San Giulio, piccolo borgo che da secoli incanta scrittori e letterati. E' un gioiello dall'architettura medioevale dove, tra i suoi vicoli stretti e suggestivi, si respira un'atmosfera ammantata. Nella piazza Motta, con i suoi tavoli all'aperto e il cinquecentesco Palazzotto, prima sede comunale, si trova l'imbarcadero, punto di partenza per raggiungere l'Isola di San Giulio. E' questo un fazzoletto di terra dove, secondo la leggenda, San Giulio sconfisse draghi e serpenti. Simbolo mistico di tutto il lago, al centro è posto l’antico Seminario, sorto nel 1844 e oggi abbazia che accoglie una comunità di monache benedettine. L'isola è dominata dalla Basilica di San Giulio, voluta dal Santo nel IV secolo ove si possono ammirare gli affreschi che riproducono immagini di Santi e dipinti realizzati dagli allievi del pittore Gaudenzio Ferrari.

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